Ospite regolare dell’Unione Musicale dal 2005, il Quartetto Belcea è composto da musicisti di diverse origini – la violinista romena Corina Belcea, il polacco Krzysztof Chorzelski alla viola e il francese Antoine Lederlin al violoncello, ai quali si è recentemente aggiunta la violinista coreano-australiana Suyeon Kang – e trova la sua cifra distintiva proprio nell’amalgama di diverse influenze e tradizioni musicali. Il violista del gruppo ha dichiarato in proposito: «I membri del nostro Quartetto provengono da paesi, scuole e tradizioni diverse. Credo che questa varietà sia uno dei nostri punti di forza. Le differenze arricchiscono il nostro modo di suonare: ne scaturisce una tensione che, in un certo senso, ci spinge a superare i nostri limiti, a divertirci nel rischiare». Per l’occasione il Quartetto Belcea si unisce alla violista Tabea Zimmermann, artista versatile che si esibisce con successo sia come solista con illustri orchestre sia come sensibile camerista. Recentemente, insieme al Quartetto Belcea (e al violoncellista Jean-Guihen Queyras), ha inciso i Sestetti per archi di Brahms.
A Torino il Quartetto Belcea e Tabea Zimmermann tornano insieme per rendere rendono omaggio a Mozart, di cui interpretano due pagine nate nello stesso anno (1787) ma caratterizzate da umori opposti: il drammatico Quintetto n. 2 in do minore K 406 e il luminoso Quintetto n. 3 in do maggiore K 515.
Datato 1787, il Quintetto in do minore K. 406 fa rinascere sotto una nuova veste timbrica la Serenata per 2 oboi, 2 clarinetti, 2 corni e 2 fagotti K. 388 (del 1782). La pagina è dunque una delle rarissime autotrascrizioni di Mozart che, diversamente da tanti suoi colleghi vissuti tra Sette-Ottocento, pare quasi ignorare questa “risorsa del mestiere” tra le più praticate e redditizie dell’artigianato musicale. Il Quintetto K. 406 insieme ai Quintetto K. 515 e 516 – altri due capolavori del 1787, nati all’indomani del successo delle Nozze di Figaro – dovevano confluire in una raccolta di sei Quintetti da dedicare al re di Prussia Friedrich Wilhelm III, che non vide mai la luce. Dopo aver esplorato tutte le possibilità del quartetto, Mozart affronta il genere del quintetto con un tocco di originalità. Infatti accanto agli archi del quartetto aggiunge una viola e non un violoncello: una scelta che accorda la preferenza all’intreccio tra le voci anziché al maggior sostegno delle parti gravi.
Il Quintetto in do maggiore K. 515 è ritenuto tra i capolavori della musica da camera di ogni tempo. L'Allegro iniziale è in assoluto uno dei movimenti più concentrati e complessi della letteratura da camera, memorabile per l'audace tensione dello sviluppo; l’Andante è un notturno dalle raffinate sottigliezze armoniche, mentre il sognante melanconico Minuetto e l'ampio Rondò, in equilibrio tra stile galante e severo, comunicano gioia ed euforia.
BIGLIETTI • intero euro 25 • ridotto (da 22 a 30 anni) euro 10 • ridotto (under 21 e allievi Conservatorio) euro 5 DOVE ACQUISTARE • Online su www.unionemusicale.it • Biglietteria c/o Unione Musicale (piazza Castello 29, Torino) Orario: martedì e venerdì 10.30-14.30 - mercoledì 13-17 • Solo il giorno di concerto presso il Conservatorio G. Verdi (piazza Bodoni, Torino), dalle ore 20
INFORMAZIONI Unione Musicale piazza Castello 29 – 101023 Torino tel. 011 566 98 11 info@unionemusicale.it www.unionemusicale.it Apertura biglietteria: martedì e venerdì 10.30-14.30 - mercoledì 13-17
articolo pubblicato il: 04/10/2024