«La musica non è solo arte, è emozione, sensazioni e coinvolgimento – aggiunge Marinella Maggiori – È come se fosse un'altra forma di comunicazione, un linguaggio universale che chiunque comprende e riconosce. È per questo che la musicoterapia è efficace e porta a risultati straordinari, in particolar modo per i soggetti autistici.»
«Che il potere della musica sia immenso – spiega fra Giampaolo Cavalli, direttore di Antoniano – ce lo ha mostrato Padre Ernesto settant’anni fa quando oltre alla realizzazione della mensa per chi non aveva di che sfamarsi, sognò un luogo che nutrisse anche l’anima e lo riempì di musica e teatro. Il Piccolo Coro e lo Zecchino d’Oro hanno permesso di diffondere allegria e valori preziosi a tante generazioni di adulti e bambini e oggi il nostro Centro Terapeutico di Bologna è un altro esempio di cosa davvero “la musica può” far accadere perché nell’aula della musicoterapia si trasforma anche in sostegno e opportunità di vita nuova per chi ne ha più bisogno. Sono proprio queste le ragioni per cui abbiamo scelto di intitolare la prossima edizione di Zecchino d’Oro, in onda su Rai 1 dal 1 al 3 dicembre, La musica può. Per rendere omaggio ai piccoli miracoli che la musica ci ha mostrato in questi anni.»
«Le diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico sono in aumento – spiega Alessandro Ghezzo, Neuropsichiatra Infantile del Centro Terapeutico di Antoniano – Ciò è dovuto in parte a una maggiore consapevolezza e a diagnosi più precoci ed efficaci. In Italia, secondo l'Osservatorio nazionale, co-coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute, 1 bambino su 77, nella fascia d’età tra i 7 e i 9 anni, presenta diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico, ma i dati sono fermi al 2019». È quindi sempre più fondamentale mettere in atto terapie e percorsi di riabilitazione per sostenere bambini e famiglie toccati da una diagnosi di questo tipo, per garantire supporto alle famiglie e soprattutto maggiore autonomia e una migliore qualità della vita ai bambini. La musicoterapia è una strada. «Recenti ricerche indicano che la musicoterapia può contribuire a migliorare la connettività cerebrale delle aree del cervello che sostengono le capacità comunicative, diminuendo, nel complesso, la severità del quadro clinico e migliorando la qualità della vita», prosegue il dott. Ghezzo. «Questi primi dati sono incoraggianti, ma occorre approfondire con altre ricerche. Noi del Centro Terapeutico di Antoniano, grazie al lavoro che facciamo tutti i giorni con questi bambini, possiamo essere un osservatorio per monitorare i risultati che possono essere ottenuti con la musicoterapia».
All’interno del percorso riabilitativo multidisciplinare che offre il Centro Terapeutico di Antoniano, la musicoterapia fornisce un contesto che facilita l’attenzione e l’instaurazione di legami nei bambini con difficoltà relazionali. La musica diventa un linguaggio non verbale universale che supera tutte le barriere. Come esperienza sensoriale piacevole e rassicurante, aiuta a regolare le emozioni e ad affrontare problemi di ipersensibilità sensoriale, molto frequenti in bimbi autistici. Gli stimoli musico-sonori, inoltre, aiutano a sviluppare abilità cognitive, motorie e linguistiche.
Durante i percorsi di musicoterapia, negli incontri individuali o di gruppo, vengono utilizzati numerosi strumenti musicali, classici come il pianoforte a coda o etnici, lo strumentario ORFF e il lettino sonoro. Ma le sedute di musicoterapia del Centro Terapeutico di Antoniano hanno un elemento caratteristico: anche le canzoni dello Zecchino d’Oro diventano strumento terapeutico. Da sempre le canzoni di Zecchino d’Oro sono, per i più piccoli, strumento di intrattenimento e crescita sana, che sanno raccontare grandi valori con linguaggio a misura di bambino, grazie al lavoro delle musicoterapeute di Antoniano diventano anche risorsa per aiutare i bambini con fragilità.
ANTONIANO da circa 70 anni porta avanti i valori francescani sulle cui basi è stato fondato: è musica, arte, cultura, teatro ma soprattutto solidarietà. Nasce a Bologna nel 1954 dal desiderio di un giovane frate francescano – Padre Ernesto Caroli – che dopo esser stato imprigionato in un lager durante la Seconda Guerra Mondiale e aver vissuto la brutalità della guerra e della fame più crudele promise di dedicare il suo futuro a “servire i poveri come in un ristorante” e a mettere a frutto il talento dei giovani. La distribuzione del pasto trova inizialmente casa nella mensa di Bologna (dove è tutt’oggi a servizio delle persone in situazione di fragilità), a questo seguono la nascita nel 1959 dello Zecchino d'Oro e poi del Piccolo Coro dell’Antoniano, entrambi nati dall’amore per la musica e dal desiderio di nutrire anche lo spirito, diffondendo allegria e valori quali la solidarietà, l’accoglienza, la fraternità e la cura per gli altri e per la terra. In Antoniano musica e solidarietà sono unite da sempre: il canto dei bambini e delle bambine del Piccolo Coro è la cifra distintiva di questo legame, il linguaggio universale che tiene insieme mondi apparentemente così distanti. C’è chi ha bisogno di pane, di un piatto di pasta, di una coperta e chi, come i più piccoli che frequentano il centro terapeutico (aperto a Bologna negli anni Ottanta), grazie alla musica riesce a trovare modi inediti per esprimere le sue potenzialità e a vivere momenti preziosi di serenità e bellezza. Ed è sempre grazie allo Zecchino d’Oro che negli anni si sono potuti sostenere i tanti progetti sociali di Antoniano e ampliare la rete di mense francescane che offrono pasti e cura in 20 città italiane attraverso la campagna Operazione Pane. Il pasto è il primo momento di cura, l’occasione per aiutare chi vive in difficoltà a risollevarsi, a tornare a vivere, a sperare in un futuro migliore, la musica è ciò che restituisce la gioia del vivere e la possibilità di costruire insieme, a partire dai più piccoli, un futuro migliore del presente. “Perché una vita bella e dignitosa è un diritto di tutti” (dalla Mission di Antoniano)
articolo pubblicato il: 09/11/2023