Il suo volto è stato scelto per evidenziare come il Made in Italy, oggi, faccia sempre più rima con “enogastronomia”. Nella narrazione giornalistica c’è anche l’intervista a Cristina Bowerman, la chef stellata che analizza i temi dell’inclusività nella filiera della ristorazione. Appunto: solidarietà e grandi cibi, anche questo è Postalmarket che pone in vetrina le eccellenze regionali del Made in Italy con uno speciale che racconta i piatti delle tradizioni regionali.
“La tolleranza, l’accoglienza, l’accettazione delle diversità, il rispetto per gli orientamenti di genere delle persone, l’aiuto inclusivo verso i portatori di handicap. Questi sono pilastri etici sui quali abbiamo costruito le fondamenta culturali di questo numero”, dichiara Alessio Badia, l’amministratore delegato di Postalmarket. “Accanto al green e all’innovazione, anche l’inclusività diventa dunque una delle nostre bussole valoriali con le quali raccontiamo la vita reale degli italiani, le emozioni e i modi di incontrarsi”.
La rivista oggi è solo la punta dell’iceberg dell’ecosistema Postalmarket e dialoga in tempo reale con l’App che permette di visualizzare i contenuti extra associati alle pagine del magazine, con il marketplace in cui ogni giorno vengono caricati nuovi prodotti: sempre più importante è l’uso dell’intelligenza artificiale nella struttura web di Postalmarket. Ma non solo, vi sono anche contenuti redazionali per proporre acquisti di tendenza e consapevoli e progetti di comunicazione che danno voce ad iniziative sociali che nascono nelle aziende italiane; senza dimenticare l’apparato di comunicazione social e web per scovare i trend del momento.
Oggi Postalmarket lavora con circa quattrocento marchi e propone cinquantamila prodotti sul sito. Dalla nuova fondazione dell’azienda, sulla copertina del catalogo sono passati Diletta Leotta, ClioMakeUp, i The Jackal e Fiorello e la credibilità della nuova vita del marchio è cresciuta.
“Da tempo la nostra realtà è oggetto di interesse da parte di fondi esteri, il comune obiettivo è quello di proporre la bellezza del made in Italy all’estero attraverso l’ecosistema comunicativo e ecommerce di Postalmarket”, conclude Badia. “Vogliamo espanderci presto in Europa, partendo dagli stati confinanti e arrivando, a poco a poco, a creare un gruppo solido di aziende che propongono l’Italia all’estero. La moda, ma non solo: design, prodotti di bellezza e per la casa, giochi e oggettistica di ogni genere. E poi una enorme varietà di prodotti enogastronomici. Ecco, questo è il Postalmarket che vogliamo portare in Europa”.
articolo pubblicato il: 01/12/2023