musica
due concertisti

Quello di mercoledì 3 aprile 2024 (ore 20.30) è uno degli eventi più attesi del prestigioso cartellone 2023-2024 dell’Unione Musicale. Tornano infatti al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino due maestri indiscussi della musica classica: il violinista Gil Shaham e il pianista Gerhard Oppitz, tra i più noti e apprezzati musicisti del nostro tempo. Noto per la sua tecnica impeccabile e per le sue esecuzioni coinvolgenti, Gil Shaham ha calcato tutti i grandi palcoscenici mondiali come solista e camerista, conquistando anche prestigiosi riconoscimenti musicali per le sue registrazioni e le performance live come un Grammy Award e la nomina a “Instrumentalist of the Year” da Musical America. Shaham collabora regolarmente con le maggiori orchestre a livello mondiale (tra cui Berliner Philharmoniker, Boston Symphony, Chicago Symphony, Francisco Symphony), ed è diventato un punto di riferimento nel panorama concertistico internazionale. La sua discografia, che ha ottenuto svariati di premi e riconoscimenti, include un ampio repertorio che spazia dal Barocco alla musica contemporanea. Con il suo Stradivari “Contessa di Polignac” del 1699 Shaham ritorna all’Unione Musicale (dove aveva debuttato nel 1989) dopo 20 anni dall’ultimo concerto, che si era tenuto nel gennaio 2003.

Gil Shaham forma un formidabile duo con il pianista Gerhard Oppitz, anche lui interprete di fama internazionale, che si è distinto nel panorama musicale per la profonda sensibilità interpretativa e per l’affinità con il repertorio classico-romantico. Dalla vittoria del Concorso Arthur Rubinstein nel 1977, Oppitz ha sempre più consolidato la sua reputazione nelle sale da concerto più prestigiose al mondo e ha dedicato una parte significativa della sua carriera alla valorizzazione della musica contemporanea attraverso prime esecuzioni e registrazioni. Curiosità: dal 2014 Oppitz è portatore del Bavarian Maximilian Order for Science and Art, il più alto riconoscimento del Libero Stato di Baviera, con il quale venne insignito anche Johannes Brahms nel 1873. L’ultimo concerto di Gerhard Oppitz all’Unione Musicale (dove ha debuttato nel 1982) risale al marzo 2005. Shaham e Oppitz, che da anni formano un duo artistico molto affiatato e di lunga esperienza, nel 1989 hanno inciso per l’etichetta Deutsche Grammophon le Sonate per violino e pianoforte di Saint-Saëns, Franck e Ravel. Mercoledì 3 aprile il programma del concerto prevede tre capolavori del repertorio per violino e pianoforte: la Sonata in la minore op. 105 di Schumann, la Sonata in sol maggiore op. 78 di Brahms e la Sonata in sol maggiore op. 134 di Šostakovič, composizioni che rappresentano tre momenti di riflessione sul dialogo profondo tra i due strumenti.

La Sonata in la minore op. 105 di Schumann venne scritta nel 1851, tre anni prima della crisi che porterà il compositore al ricovero in un istituto per malati di mente. La Sonata manifesta con indubbia chiarezza quel modo di comporre tipico di Schumann, fatto di slanci ardenti e di improvvisi ripiegamenti, di impeti e di tenerezze, di introspezioni psicologiche e di sogni fantastici venati di poesia romantica. Opera di straordinario equilibrio formale, nella quale la radiosa serenità dei motivi del primo movimento si alterna a un senso di velata melanconia che traspare soprattutto nel secondo e terzo tempo, la Sonata op. 78 fu completata da Brahms nella primavera del 1887. Brahms qui valorizza la dialettica tra violino e pianoforte e conferisce minor rilievo solistico al violino, ridimensionandone relativamente il ruolo virtuosistico. Arte del dialogo e dell'interpretazione per eccellenza, la musica di Brahms tende nelle Sonate per violino a sviluppare il rapporto a due in un confronto serrato, ma sempre equilibrato e paritetico. Conclusa nel 1968 e dedicata al celebre virtuoso David Ojstrach, la Sonata in sol maggiore op. 134 di Šostakovič è un lavoro complesso e tormentato, che propone un dialogo tra i due strumenti che è allo stesso tempo agitato e profondamente espressivo. Severa e aspra, la Sonata alterna toni pastorali e popolari del primo tempo a un secondo tempo in qualche modo brutale, dove il pianoforte scandisce sonorità sorde e secche. Il Largo conclusivo è un tema con variazioni dal linguaggio spinoso e teso.

biglietti numerati: intero, euro 25 - ridotto (da 22 a 30 anni), euro 10 ridotto (under 21 e allievi Conservatorio), euro 5 in vendita online su www.unionemusicale.it, presso la biglietteria di Unione Musicale e, il giorno del concerto, presso il Conservatorio dalle ore 20

Unione Musicale, piazza Castello 29 – 101023 Torino tel. 011 566 98 11 - info@unionemusicale.it - www.unionemusicale.it orario: martedì e venerdì 10.30-14.30 - mercoledì 13-17

articolo pubblicato il: 23/03/2024