opinioni e commenti Ci ha lasciati. Una donna dalle mille sfaccettature. Ricordo che tanti anni fa era la giornalista antipatica perché troppo legata alla sinistra filo comunista. Non mi piaceva. L'ho riscoperta pochi anni fa. Maturare nelle proprie convinzioni non è da tutti. Solo chi ha grande personalità può rimettere in discussione il suo passato. Ciò la sinistra non lo ha apprezzato, se non dopo le esequie. Non tutti però, se pensiamo che il comune di Firenze le ha negato la soddisfazione di vedere il suo nome legato ad una strada. Che pochezza! Lei amava profondamente la sua città e da questa ha avuto soltanto delusioni e dispiaceri. Al suo funerale sarebbe stata una passerella di ipocriti che sfilavano davanti alle televisioni solo per farsi vedere e per dire parole di circostanza su di un personaggio che odiava l'ipocrisia ma per fortuna un nipote ha arginato questa schiuma di opportunisti. Grande donna e grande giornalista e scrittrice. Lei ci ha indicato una strada pericolosa che se non ci svegliamo ( spero che non sia troppo tardi ) ci porterà verso un precipizio senza fine. Lei ha cercato di metterci sull'avviso, non per pura convenienza giornalistica ma per una attenta analisi degli eventi. Quale politico si è reso conto del pericolo che corriamo? Chi ci ha parlato con la stessa lungimiranza della Fallaci? Nessuno. Eppure assistiamo quotidianamente ad una invasione di clandestini che arrivano muniti di cellulari satellitari, che pagano per il viaggio dai mille ai tremila euro. Ma ci vogliamo svegliare? Ci vogliamo rendere conto che ci stanno invadendo? Il caso recente di una deputata di A.N. è significativo. Dopo essersi fatta insultare da uno pseudo imam si è dovuto ricorrere immediatamente a concederle la scorta, mentre in una nazione normale la scorta doveva essere concessa all'imam in quanto un ospite che insulta la padrona di casa dovrebbe aver timore che qualcuno possa ritenersi offeso da tanta arroganza. Nulla di tutto questo! Ormai si ha il terrore di questa gente. Esattamente come aveva previsto la Fallaci. Che nessuno abbia preso in seria considerazione l'allarme della scrittrice ha degli aspetti inspiegabili. Non parlo tanto dei politici che pensano soltanto ai loro interessi di poltrona ma parlo ancora una volta dei cittadini italiani che giornalmente si lamentano dell'invivibilità delle città, dei paesi, delle piccole frazioni. Ormai sono dappertutto. Ma stranamente non ci sono sollevazioni di piazza, ci si rassegna a qualche corteo, qualche sporadico arresto della polizia che ha poi i risvolti che tutti conosciamo. Sarebbe bene rileggere gli ultimi libri della Fallaci, soprattutto quelli scritti dopo l'11 settembre. La minaccia che incombe sulla nostra tranquillità fu preannunciata ancor prima della scrittrice fiorentina. Con straordinaria lungimiranza quasi cento fa vi fu qualcuno, che non nomino per non essere tacciato di essere un apologo, che in parlamento denunciò quanto oggi si sta trasformando in realtà. Un altro aspetto che della Fallaci ci sorprende è il rapporto con la religione. Da sempre agnostica ha avuto un avvicinamento sincero con il rettore della Pontificia Università Lateranense, monsignor Fisichella. Da questo incontro è iniziato un percorso che ha portato la scrittrice ad un udienza privata con il Santo Padre, avvenuto pochi mesi prima della sua morte. Grande ammirazione per l'attuale Papa, grande stima, sicuramente ricambiata. Dopo la sua morte, un altro colpo di scena, degno di questa indomabile donna: il dono dei suoi libri, che andranno ad arricchire la nuova biblioteca della Pontificia Università Lateranense. Per concludere come non si può apprezzare questa grande figura che nel suo percorso di vita travagliata ha saputo indicarci il modo migliore di ragionare, ha tentato con la sua forte volontà a metterci in guardia dai pericoli che sono di fronte a noi. L'ultima lezione che non è da sottovalutare è il suo avvicinamento alla religione ed alla chiesa. Anche questo potrebbe essere il suo ultimo disperato tentativo di farci unire e riflettere. P.s. seguite Rai uno che quasi quotidianamente, nel pomeriggio, si collega con città che non possono più vivere a causa di spacciatori, ladri e violentatori.
|