cronache Una parte della Selva amazzonica ritenuta vergine, in realtà, secondo scienziati statunitensi, ha albergato in passato comunità urbane complesse come quelle dell'antica Grecia e dell'Europa medioevale. La ricerca, pubblicata sulla rivista Science, è stata realizzata da un'équipe dell'Università della Florida in collaborazione con tribù locali del bacino del Rio delle Amazzoni, nonché con l'aiuto di sofisticate immagini satellitari. Secondo gli esperti queste antiche città fortificate avevano una popolazione complessiva di 50.000 abitanti sterminati dai conquistatori portoghesi, in ciò coadiuvati dalle malattie che questi portavano dal vecchio mondo. Ci sono prove di centri urbani strutturati su strade che portavano a grandi piazze centrali e di attività umane come l'agricoltura e il sistema di trattamento delle acque. Si incontrano quindi dighe e laghi artificiali usati per l'allevamento dei pesci. I resti archeologici sono quasi impercettibili e sono stati scoperti anche grazie all'aiuto dei membri della tribù Kuikoro diretti discendenti della popolazione delle città perdute. Le comunità si raggruppavano secondo un sistema di pianificazione regionale; erano disseminate nella selva e circondate da muraglie. Il ritrovamento permette di conoscere altri aspetti delle civiltà precolombiane.
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