Come spiega Laieta «Dove se non a teatro gli uomini hanno iniziato a rappresentare, elaborare, confrontare le proprie emozioni, visioni, riflessioni sulla comune condizione umana. Quale se non la rappresentazione di sé stessi attraverso la metafora artistica può essere per dei giovanissimi l’occasione migliore per comprendersi e farsi comprendere da adulti e propri pari. Un teatro per ragazzi pensato e interpretato da ragazzi, può dunque divenire un’esperienza educativa straordinaria, per elaborare insieme a loro, attraverso il gioco di specchi che si instaura tra spettatore e attore, dubbi, speranze, inquietudini e aspirazioni di una generazione che vive e cresce in un mondo sempre diverso e sempre uguale a quello in cui sono cresciuti gli adulti che di loro si prendono cura. Quest’anno l’associazione Teatro Ricerca Educazione propone alle scuole medie e superiori la visione di uno spettacolo scritto e immaginato da ragazzi per i ragazzi. Quotidianamente coinvolgiamo giovanissimi e giovani adulti nei nostri laboratori di teatro educazione, in collaborazione con istituti scolastici, enti culturali, istituzioni pubbliche co-progettandoli con psicologi, pedagogisti, docenti, genitori e cittadini. Attraverso lo spazio simbolico e protetto della finzione teatrale, i giovani possono entrare in contatto con le proprie emozioni, ricordi, pensieri e sogni. Il gioco di specchi del teatro innesca nuove rappresentazioni e narrazioni di sé, nuove modalità espressive, comunicative e relazionali, facilitando il riconoscimento di sé anche nelle vicende e nelle emozioni degli altri, favorendo la dimensione relazione, affettiva e partecipativa alla vita della comunità».
La scrittura è stato il collante di questo nuovo lavoro. Attraverso i ricordi di infanzia, le quotidianità familiari, il proprio sguardo sulla realtà i giovani protagonisti di questo lavoro hanno messo l’una accanto all’altro le proprie esperienze componendo quasi naturalmente il racconto di un’immaginaria e numerosa famiglia di giovanissimi che alle soglie della propria età adulta è costretta a riunirsi e confrontarsi di fronte a un lutto. Oscillando tra il desiderio di libertà dai reciproci legami e ruoli familiari e la fascinazione e l’incanto che emanano gli oggetti e i ricordi dell’infanzia, il tempo e lo spazio vissuto insieme, rallenta e si espande, diventando forse per ognuno l’occasione di rintracciare l’origine del proprio cammino. Le storie di questi giovanissimi si arricchiscono e si confrontano in filigrana alla tragicomica esistenza dei fragili protagonisti di uno degli atti unici più belli di R. Viviani “La musica dei ciechi”.
Il laboratorio di teatro educazione da cui nasce questo nuovo lavoro teatrale è diretto da Nicola Laieta e si avvale del coordinamento educativo e dell’aiuto regia Giuseppe Di Somma e della collaborazione artistica di Martina D’Ascoli. Informazioni e prenotazioni: trerroteteatro@gmail.com - 3249575017
Passaggi
drammaturgia e regia Nicola Laieta
aiuto regia Giuseppe Di Somma, Lavinia Tesei
laboratorio di scrittura Stefania Bruno
costumi Martina D’Ascoli
produzione Fondazione Teatro di Napoli – Trerrote -- Maestri di Strada
con Lucia Affinita, Francesca Cirella, Mattia Cozzolino, Serena Doria, Eva Finelli, Ivan Gallotti, Massimo Langella, Raffaella Mancini, Laura Guadagno, Maria Matrullo, Chiara Mileto, Francesco Sibilio, Francesco Viola
Trerrote
Teatro Ricerca Educazione è una associazione che nasce dal sodalizio di professionisti del teatro, dell’educazione e della psicologia provenienti dall’esperienza dei Maestri di Strada, riunitisi attorno all’idea che arte e educazione concorrono insieme a individuare mobilitare e trasformare le risorse interiori delle giovani persone e alla rigenerazione umana e urbana delle periferie dell’animo e della città. Il laboratorio di teatro educazione nasce con il desiderio di generare una comunità intergenerazionale e cittadina che unisca i giovani delle periferie, con appassionati all’arte del teatro e giovani apprendisti delle professioni psicopedagogiche che sia motore di cambiamento reciproco per gli adolescenti e i giovani coinvolti, contribuendo a contrastare le povertà educative di certi quartieri e promuovere la partecipazione attiva dei giovani alla vita della città.
articolo pubblicato il: 23/03/2024