Sul palco un attore in crisi e una regista che, come ogni sera, tenta di spronare il suo compagno ad andare in scena, a superare la crisi che lo affligge e recitare per l’ultima volta il loro “Amleto”. Inizia così un viaggio che si sviluppa in parallelo, a metà strada tra finzione e realtà, teatro e vita: una contaminazione tra l’opera shakesperiana e i vissuti autobiografici dell’attore protagonista. Mentre in scena si rievocano il rapporto di Amleto con i suoi familiari, l’amara scoperta, la crisi e la pazzia avanzano strettamente connesse le vicissitudini dell’attore italiano: il rapporto con il padre, la scoperta della malattia che lo conduce alla cecità, le difficoltà e il disagio di vivere in un’epoca in cui non si riconosce il rapporto con il mondo del lavoro teatrale e la scoperta dell’amore…
Una riflessione ironica e amara che nasce dall’osservazione e dall’ascolto della realtà circostante, che ci attrae e ci spaventa. Amleto, simbolo del dubbio e dell’insicurezza, icona del disagio e dell’inadeguatezza, è risultato il personaggio ideale cui affidare il testimone di questa indagine. Ma l’Amleto di Amleto take away procede anche lui alla rovescia: è un Amleto che preferisce fallire piuttosto che rinunciare, che non si fa molte domande e decide di tuffarsi, di pancia, nelle cose anche quando sa che non gli porteranno nulla di buono. E’ consapevole ma perdente, un numero nove ma con la maglia dell’Inter di qualche anno fa, portato alla follia dalla velocità e dalla pornografia di questa realtà.
Amleto è in seria difficoltà circa il senso delle cose, travolto da una crisi così generalizzata e profonda che mette a repentaglio storie solide e consolidate come il suo rapporto d’amore con Ofelia e il suo rapporto con il teatro. “To be o FB, questo è il problema! Chiudere gli occhi e tuffarsi dentro di sé e accettarsi per quello che si è, isolandosi da comunity virtuali per guardare da vicino e cercare di capire la realtà in cui si vive? O affannarsi per postare foto in posa tutte belle, senza rughe, seducenti, sorridente, grazie all’app di photoshop?...” “To be or fb, this is the question”.
al Teatro Gerolamo sabato 11 e domenica 12 maggio 2024 – ore 20 e ore 16 Durata spettacolo: 65 minuti senza intervallo ORARI: spettacolo sabato ore 20 – domenica ore 16 PREZZI: da 12 a 30 €
INFORMAZIONI e PRENOTAZIONI uffici: 02.36590120 / 122 | biglietteria 02 45388221 biglietteria@teatrogerolamo.it - info@teatrogerolamo.it - www.teatrogerolamo.it
TEATRO GEROLAMO Piazza Cesare Beccaria 8 – 20122 Milano
articolo pubblicato il: 29/04/2024 ultima modifica: 09/05/2024