periodico di politica e cultura 18 ottobre 2024   |   anno XXIV
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musica: al Conservatorio Verdi di Torino per l'Unione Musicale

Il tempo ritrovato in concerto

Con il concerto dell’ensemble Il tempo ritrovato di mercoledì 22 maggio 2024 (Conservatorio Giuseppe Verdi – ore 20.30) si conclude la Stagione 23-24 dell’Unione Musicale. Il tempo ritrovato è un ensemble a formazione variabile che si è costituito durante il periodo di lockdown in occasione dell’omonimo progetto online dell’Unione Musicale (tuttora disponibile sul canale YouTube dell’ente torinese). Il progetto è nato come riflessione sul tempo e sul senso del fare musica insieme ed è stato l’occasione per riportare in città alcuni dei più brillanti musicisti che, a partire dagli studi al Conservatorio di Torino, hanno realizzato importanti carriere come solisti, come prime parti di alcune delle più prestigiose orchestre o come membri di ensemble cameristici di primo piano.

«Questo progetto – ha affermato il direttore artistico Antonio Valentino – ha rappresentato, per alcuni eccezionali artisti torinesi che hanno condiviso un lungo percorso di studi e di crescita professionale, l’opportunità di ritrovarsi e di tornare a lavorare insieme, anche a distanza di molti anni. Ogni musicista che ha partecipato a questa sorta di “laboratorio cameristico” vi ha riversato tanta energia e si è subito ricreato quel clima cameratesco tipico del periodo giovanile. Il vero significato del “tempo ritrovato” sta proprio in questo: ritrovarsi con amici e artisti, che magari non avremmo più avuto modo di rivedere, con lo stesso entusiasmo di allora, come se il tempo non fosse passato». Per il quarto concerto dal vivo l’ensemble si presenta nella formazione di piccola orchestra da camera. Accanto ai capifila del progetto – i violinisti Francesco Manara e Piergiorgio Rosso e i violoncellisti Massimo Polidori e Francesca Gosio – ci saranno altri nomi noti nell’ambiente musicale torinese, tutti ex studenti del Conservatorio cittadino e attualmente impegnati professionalmente in campo didattico e artistico. Il programma è un omaggio alla bellezza della musica da camera: sui leggii la Serenata op. 22 di Dvořák e la Serenata op. 48 di Čajkovskij, insieme alla celebre Simple Symphony di Britten.

La Simple Symphony op. 4 è uno dei brani più noti del compositore inglese Benjamin Britten. Composta nel 1934, quando il suo autore aveva soltanto vent’anni, raccoglie otto temi tratti da alcune opere precedenti e li assembla in modo organico all’interno di una composizione di ampio respiro. Ne nasce una pagina fresca e piacevole, dove l’aggettivo “simple”, semplice, si riferisce alla chiarezza della struttura della composizione e non certo alla facilità di esecuzione. La Simple Symphony ha avuto fin dalla prima esecuzione pubblica, avvenuta nel 1934 sotto la direzione dello stesso autore, il favore del pubblico e della critica, tanto da trovare uno spazio permanente nelle programmazioni concertistiche di tutte le orchestra d’archi del mondo. Dvořák scrisse nel 1875 la Serenata in mi maggiore per archi op. 22, eseguita per la prima volta a Praga il 10 dicembre 1876, sotto la direzione di Adolf Cech. La composizione è caratterizzata da un’espressività malinconica e da qualche riferimento al patrimonio folklorico slavo che arricchisce la matrice viennese di partenza, oltre che da una straordinaria ricchezza di invenzione melodica, dispiegata non solo nei temi principali, ma anche nei passaggi da una sezione all’altra.

Tra i lavori che Čajkovskij scrisse con grande rapidità a Kamenka, a casa della sorella Aleksandra, c’è la Serenata in do maggiore per archi op. 48, terminata in poche settimane nell’autunno del 1880. Čajkovskij aveva una vera e propria predilezione per questo lavoro, che considerava quanto di meglio avesse fino ad allora composto. Giudizio positivo condiviso del resto dai pubblici di mezza Europa che, durante le successive tournée del compositore, rispondevano sempre con molto entusiasmo al lavoro. Si tratta infatti di un pezzo di grande impatto che l’autore raccomandava di eseguire con il maggior numero di archi possibile.

mercoledì 22 maggio 2024 Torino, Conservatorio Giuseppe Verdi, piazza Bodoni – ore 20.30 SERIE DISPARI Ensemble Il tempo ritrovato Francesco Manara, Piergiorgio Rosso, Marco Polidori, Francesco Bagnasco, Alessandro Conrado, Elena Gallafrio, Alessandra Genot, Marra Tortia, Daniela Godio / violini David Briatore, Riccardo Memore, Maurizio Redegoso Kharitian / viole Massimo Polidori, Francesca Gosio, Claudia Ravetto / violoncelli Paolo Borsarelli / contrabbasso Benjamin Britten (1913-1976) Simple Symphony op. 4 Antonín Dvořák (1841-1904) Serenata in mi maggiore op. 22 Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840-1893) Serenata in do maggiore op. 48

BIGLIETTERIA biglietti numerati: intero, euro 25 ridotto (da 22 a 30 anni), euro 10 ridotto (under 21 e allievi Conservatorio), euro 5 in vendita online su www.unionemusicale.it, presso la biglietteria di Unione Musicale e, il giorno del concerto, presso il Conservatorio dalle ore 20

INFORMAZIONI Unione Musicale, piazza Castello 29 – 101023 Torino tel. 011 566 98 11 - info@unionemusicale.it - www.unionemusicale.it orario: martedì e venerdì 10.30-14.30 - mercoledì 13-17

articolo pubblicato il: 20/05/2024

La Folla del XXI Secolo - periodico di politica e cultura
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