Penelope è emblema dell’attesa. Aspetta Ulisse, sposo ed eroe, partito vent’anni prima per una guerra dalla quale tutti gli altri Achei hanno fatto ritorno. Perso nel mar Mediterraneo, naufrago su diversi lidi per volere di Poseidone, Ulisse è protagonista leggendario di una narrazione che attraversa i secoli. Penelope invece la guerra ce l’ha in casa: sola al comando di Itaca, assediata da pretendenti che rappresentano una minaccia per suo figlio, attende e sopporta, si oppone al potere maschile per i mezzi che il suo tempo le offre, contrapponendo all’arroganza dei Proci la sua caparbietà femminile. Nonostante questo, ben poco si conosce della vita di Penelope, la sua storia personale è narrata da un punto di vista maschile, per lo più in relazione al suo ruolo di moglie e madre. La nostra P, bloccata in questo spazio, itera il suo fare e disfare la scena - come la Penelope omerica faceva e disfaceva la tela – raccontandosi, ricostruendo il suo passato e immaginando il suo futuro.
Un monologo leggero e intenso, che mai scema di forza e tenacia, dove, in un recinto-circuito di neon che cambiano colore a seconda dei capitoli toccati, viene a galla, come paperelle gialle, l’excursus della vita di una ragazza, a cavallo tra finzione e autoanalisi. L’attrice utilizza, con una certa ironia, una recitazione moderna, senza alcuna enfasi, tipica di chi recita un classico, per cui le basta seguire i ritmi degli eventi e farli coincidere con i battiti del cuore, rendendo così il pubblico partecipe. La chiave ironica con cui affronta queste tematiche universali, riporta immediatamente l’indagine intorno al mito al nostro vivere contemporaneo, restituendoci un’educazione sentimentale al femminile che vuole mettere al centro la ricerca della felicità.
Lo spettacolo replicherà lunedì 13 maggio alle ore 19.30 alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani nell’ambito della programmazione del Salone Off del Sano.
articolo pubblicato il: 26/02/2024